È arrivata al giro di boa la sperimentazione a Venezia di un ticket di ingresso nella fascia oraria dalle ore 8,30 alle ore 16 per i turisti giornalieri: dopo 15 giornate (sulle 29 previste per il 2024 fino a luglio) i visitatori che si sono registrati in anticipo e hanno pagato 5 euro sono stati complessivamente quasi 248mila con un incasso di 1,24 milioni di euro. Se la media giornaliera degli ingressi a pagamento (16.527) verrà confermata anche per le prossime 14 giornate, nelle casse della Serenissima arriveranno 2,4 milioni di euro.

Per il 2025 l’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Brugnaro potrebbe aumentare il numero di giornate in cui far scattare il “contributo di accesso” richiesto ai visitatori occasionali alla città antica (vale a dire chi non vi trascorre almeno una notte in una struttura ricettiva). Dal prossimo anno è prevista la registrazione e il pagamento anche per visitare le isole minori della laguna (tra cui il Lido). La giunta ha escluso di ricorrere in futuro al numero chiuso ma potrà introdurre una soglia giornaliera, intesa come il numero di accessi oltre i quali l’importo del contributo potrà salire (fino a 10 euro, valore massimo applicabile dalla legge parametrato ai limiti della tassa di soggiorno). Aggiustamenti che faranno lievitare gli introiti.

Le prossime giornate a pagamento

La giornata che finora ha fatto registrare il numero maggiore di ingressi è stata venerdì 26 aprile, la seconda della sperimentazione caduta nel mezzo del lungo ponte cominciato con la festa della liberazione: 23.600 registrazioni. Sopra la soglia dei ventimila ingressi a pagamento anche la giornata successiva (27 aprile) e sabato 4 maggio. Le prossime due giornate sono previste nel fine settimana del 25 e 26 maggio. Ci saranno poi otto giorni a giugno (8 e 9, 15 e 16, 22 e 23, 29 e 30) e i primi due week end di luglio.

Le esenzioni

Oltre agli ospiti delle strutture ricettive (che pagano la tassa di soggiorno) non sono tenuti a pagare il ticket per la visita a Venezia i residenti nella Regione Veneto. Tuttavia, nei giorni in cui la sperimentazione è attiva, devono registrarsi (ma l’obbligo non vale per i ragazzi fino a 14 anni e i nati bel comune veneziano). Lo scorso 19 maggio lo hanno fatto in 7.792. Esentati anche gli studenti, i lavoratori, i proprietari di immobili che pagano l’Imu e i titolari di contratti di locazione che non hanno spostato la residenza nella città antica e i parenti.

Le critiche dell’opposizione

Critiche alla misura introdotta in via sperimentale dopo i numeri dei primi giorni sono arrivate da esponenti dell’opposizione. Il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini, capogruppo della lista “Tutta la città insieme”, parla di «fallimento clamoroso». Il contributo d’ingresso non è un freno all’ipterturismo: gli arrivi registrati «sono numericamente superiori rispetto ad anni precedenti». Il 19 maggio, afferma Martini, Venezia ha visto «70mila ingressi» (somma a cui si giunge sommando i 18.191 paganti e 55.800 codici emessi per gli esenti ospiti in strutture ricettive), mentre «il 23 aprile dello scorso anno erano 66mila» e «il 2 giugno 2023, giornata di festa nazionale, erano 65mila». Venezia rappresenterebbe l’emblema della città aperta ma che oggi si ritrova a essere «chiusa per la volontà politica di un’amministrazione che con questa misura porta a casa un po’ di denaro».

 

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