L’Europa “è la culla della medicina veterinaria veterinaria moderna” ed è la sede di “aziende leader a livello mondiale nel settore della salute animale”. Con questo biglietto da visita le imprese farmaceutiche che aderiscono a Animal Health Europe si rivolgono ai candidati alle elezioni europee di giugno.
Nel Manifesto di “Animal Health Matters” elencano “quattro chiare ambizioni” affinché l’Unione Europea preservi la sua leadership reputazionale in fatto di salute e benessere animale.
1. One Health dovrà essere la chiave di volta del processo decisionale. Il principio dell’interconessione fra la salute animale e quella dell’uomo garantisce equilibrio nelle scelte politiche, senza discapito per l’una o per l’altra.
2. I decisori politici sono chiamati a sostenere la salute animale e con essa tutte le soluzioni e gli strumenti, comprese le nuove tecnologie, che la migliorano.
3. In relazione ai processi decisionali, in particolare sui prodotti chimici, il Manifesto chiede che l’approccio ai medicinali destinati agli animali privilegi il rapporto rischio-beneficio anziché basarsi solo su valutazioni dei rischi. In questo modo, l’Unione Europea potrà salvaguardare la propria autonomia strategica e mantenere un settore fortemente innovativo.
4. Il Manifesto sollecita un dibattito più equilibrato sul futuro dell’allevamento animale e sulla sostenibilità dei sistemi alimentari, tenendo maggiormente in considerazione il contributo del settore agroalimentare.
Non solo terapie– Il segretario generale di Animal Health Europe, Roxane Feller, dichiara che i trattatamenti ” sono solo una parte della nostra storia”. Feller mette l’accento sulla disponibilità in Europa di una vasta gamma di prodotti e di servizi per la salute degli animali. “Per la salute degli animali abbiamo strumenti che molto di più della semplice medicina. I progressi nell’assistenza sanitaria agli animali stanno dando priorità al benessere, alla prevenzione delle malattie, alla diagnosi precoce e alla resilienza degli animali”. A questi presidi deve essere garantita una accessibilità continuativa ed è quanto le imprese della salute si aspettano dalle istituzioni europee.
