Partite iva forfettarie e RPF 2024: introduzione

Con l’arrivo della stagione delle dichiarazioni dei redditi, anche le partite iva forfettarie si preparano a rendere le entrate dell’anno precedente. Questo momento è cruciale per poter usufruire dei contributi versati e ridurre l’imposta sul reddito da versare.

Il regime forfettario è una modalità semplificata di tassazione, che permette ai professionisti autonomi e alle piccole imprese di pagare una percentuale fissa del reddito lordo, senza dover effettuare una dettagliata contabilità. Questo regime fiscale agevolato è stato introdotto per snellire le procedure fiscali e semplificare la gestione contabile per le categorie di contribuenti meno strutturate. Le detrazioni fiscali, invece, rappresentano le spese o gli investimenti che possono essere sottratti dal reddito imponibile, riducendo così l’importo delle tasse da pagare.

Che cosa scalano dal reddito le partite iva forfettarie?

Le partite IVA forfettarie hanno un modello specifico per registrare gli incassi dell’anno e un sistema di detrazioni dedicato. Nel regime forfettario, i contribuenti pagano una percentuale fissa del reddito lordo, senza tenere una dettagliata contabilità. Tuttavia, esiste un’eccezione per i contributi previdenziali, che sono sempre deducibili. Significa che scalano il reddito imponibile prima dell’applicazione delle tasse, nel caso del regime forfettario ha due percentuali: 5% per i primi cinque anni di attività, 15% dopo cinque anni.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, è necessario rettificare e recuperare a tassazione i contributi dedotti l’anno precedente, inserendo l’importo nel quadro LM della dichiarazione dei redditi. I contributi INPS versati possono essere dedotti dal reddito imponibile, calcolato sui compensi ricevuti. È fondamentale prestare attenzione alla compilazione del quadro LM, dove vanno indicati i contributi previdenziali.

La base imponibile fiscale da inserire è il totale dei ricavi moltiplicato per il coefficiente di redditività, al netto dei contributi versati. I titolari di partita IVA che scelgono il regime forfettario devono rispettare i limiti di ricavi stabiliti per beneficiare della flat tax al 15% o al 5%.

Dichiarazioni redditi per partite iva forfettarie: l’interpello del 2019 e le novità nel 2024

agenzia delle entrate e partite iva forfettarieagenzia delle entrate e partite iva forfettarie

Le partite Iva forfettarie, riguardo le deduzioni dei contributi, importo spesso alto anche nel regime agevolato, hanno ricevuto una risposta diretta e dedicata dall’Agenzia delle Entrate, un interpello del 2019.

L’istanza di interpello riguarda un contribuente che si avvale del regime forfettario e ha dedotto contributi previdenziali dal reddito d’impresa nel 2017. Successivamente, ha utilizzato un credito INPS in compensazione nel 2018. L’istante ritiene che l’importo dovrebbe essere tassato secondo le disposizioni del regime forfettario anziché secondo la tassazione ordinaria. L’Agenzia delle Entrate chiarisce che i contributi previdenziali dedotti nel periodo precedente devono essere rettificati e recuperati a tassazione nel periodo successivo, indicandoli nel rigo LM35 del quadro LM per la determinazione del reddito soggetto a imposta sostitutiva nel regime forfettario.

Il quadro LM del modello Redditi PF 2024 raccoglie la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche in regime forfetario per l’anno fiscale 2023. Tra le principali novità, vi è l’introduzione di una nuova voce per il credito d’imposta “Contributo unificato” e la soppressione dello spazio per il credito d’imposta “Monopattini e servizi di mobilità elettrica”.

Una nuova sezione, denominata “Concordato Preventivo regime forfetario”, è dedicata al Concordato preventivo biennale, un nuovo strumento introdotto per il primo anno di applicazione. I contribuenti in regime forfetario possono accedere a questo beneficio compilando questa sezione. Altri aggiornamenti includono la sezione “Tassa piatta incrementale” e la necessità di seguire le istruzioni dettagliate per la compilazione corretta del quadro LM, compreso il rigo LM35 per l’indicazione dei contributi previdenziali.

In conclusione, i contribuenti con partite iva forfettarie devono inserire i contributi previdenziali dedotti nel rigo LM35 del quadro LM della dichiarazione dei redditi. Questo avviene per recuperare i contributi a tassazione nel periodo successivo, seguendo le disposizioni del regime forfettario. La rettifica dei contributi permette di determinare il reddito soggetto a imposta sostitutiva nel regime forfettario, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate.

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