Cronaca dei banchetti che hanno raccolto le firme per portare alle elezioni europee la lista ‘Pace Terra Dignità’ a Bologna

Come il coniglio di Alice nel paese delle meraviglie (pista, sono in ritardo) abbiamo portato in ritardissimo il nostro primo banchetto per raccogliere firme in centro a Bologna il 24 marzo 2024. Il Governo aveva cambiato l’interpretazione della direttiva europea in merito a due mesi dalla data in cui dovevano essere presentate le (150.000) firme (tale data è stata il 31/4-01/05) a sostegno delle liste non ancorate a parlamentari europei o partiti collegati al Parlamento europeo di cui assumevano il logo. Conseguenza del decreto è il fatto che Rifondazione Comunista perse l’esenzione dalla raccolta delle firme[1].  L’alleanza Pace Terra Dignità di gruppi a sinistra del PD comprende oltre a Santoro e alcuni cattolici pacifisti (Raniero La Valle) anche Rifondazione. Avevamo poco più di un mese di tempo, per fortuna il Presidente Mattarella aveva dimezzato il numero delle firme richieste a 75.000.

Alle 9 di mattina di una ventosa domenica delle Palme noi quattro (uno studente universitario, un coreografo e due pensionati-uno bancario e l’altra psichiatra) alle prese con sedie, tavolo, manifesti e bandiere della pace non avemmo scommesso un centesimo sulla possibilità di ottenere le 75.000 firme necessarie. L’organizzatore che teneva la regia era all’estero per lavoro ma ci aveva trovato Luca, un avvocato che avrebbe certificato le firme e i banchetti erano prenotati dalla Simonetta che ci procurò sedie e uno splendido (pesante!) tavolo pieghevole. I partecipanti alla chat organizzativa si contavano sulle dita. Il fine settimana successivo era Pasqua e molti avevano impegni familiari. Il flusso modesto ma regolare di persone che firmavano era costituito in maggioranza persone che seguono Santoro sui media, ove trovavano una lista dei banchetti sul territorio nazionale. A Bologna ci venivano a cercare, lamentandosi che non ci trovavamo nel luogo indicato, magari erano venuti da un comune della cintura dove non avevano trovato al comune copia della lista e la possibilità di firmare (come da regolamento). Questo scoglio sarebbe stato superato dall’organizzazione centrale a Roma e dagli organizzatori provinciali che inviarono per PEC la lista ai comuni, alcuni dei quali furono più collaborativi di altri, intanto si era perso del tempo. La foto di Santoro sul manifesto era discriminante: alcuni la guardavano e si giravano dall’altra parte, con altri abbiamo parlato del programma, disponibile sul sito PTD, vi sono state alcune contestazioni: ‘la pace significa la sconfitta ucraina’. Il volantinaggio ai giovani in una mattinata piovosa all’università fu deprimente: non sapevano chi era Santoro[2], né della lista. Più di recente, dopo l’occupazione per il cessate il fuoco in Palestina degli universitari il volantinaggio in zona universitaria ci è andato meglio. Posso definire molti di coloro che votavano, che ci ringraziavano per esserci, che ci offrivano il caffè e volentieri intavolavano discussioni politiche (in un caso anche sul Corano) la generazione ‘Samarcanda’, persone mature che ricordano la leggendaria trasmissione di Santoro dalle piazze d’Italia, che trattò anche delle mafie. Alcuni ci dissero che non fosse stato per la lista Pace Terra Dignità non avrebbero votato e chiedevano (dubbiosi) se avremmo raccolte le firme necessarie. A un certo punto mi stancai di chiedere notizie certe su come andavano le firme e mi dissi che stavamo facendo il possibile. A Bologna non avremmo mai sperato di superare le 2000 firme, come accadde.

L’inizio della raccolta firme in marzo fu decisamente traballante, anche rifondazione intervenne in forze ed altr* rapidamente e spontaneamente (alcuni aiutanti li reclutammo ai banchetti) si aggiunsero, tutti volontari. Chi intendeva azzopparci[3] ci ha fatto un favore: per la fine di aprile la nostra armata Brancaleone di simpatizzanti o profughi da diverse esperienze politiche a sinistra, incluso sinistra cattolica, si era moltiplicata e si può definire organizzata. Bene dice Santoro non siamo tutti pacifisti ma siamo tutti contro le guerre, il complesso militare industriale, la Nato come organizzazione offensiva (non difensiva) e per il negoziato diplomatico, che solitamente si fa con l’avversario, non solo con gli amici. Certamente, comunque lo si voglia chiamare, siamo contro il decennale genocidio e apartheid del popolo palestinese.

Per gli anziani che, come me, ‘hanno fatto il sessantotto’ l’atmosfera studentesca delle occupazioni per il cessate il fuoco in Palestina, fulmineamente propagatesi dai campus americani a tutto l’occidente è certo differente ma anche familiare. Sorprende constatare che tali manifestazioni universitarie sono oggi assai più rapidamente e pesantemente soppresse negli USA di quanto non lo fossero negli anni sessanta[4]. Ora basta! descrive bene lo stato d’animo di molti fra noi.

Le regole hanno richiesto cinque liste di candidati, una per ciascuna delle cinque circoscrizioni (nord-est, nord-ovest, centro, sud e isole Sicilia, Sardegna), per ciascuna circoscrizione occorrevano 15.000 firme e per ciascuna regione 1.500, che vi parranno poche ma in Val d’Aosta e Basilicata sono un problema. Santoro con altri candidati si è mosso personalmente a raccoglierle, andando il Val d’Aosta, Abruzzo e Isole nel corso del mese di aprile. La volata finale ha visto persone venute dal Nord (dove ormai firme sufficienti erano raccolte, certificate e corredate di certificato elettorale fornito dai comuni- chi dice che l’amministrazione pubblica non è efficiente?) andare personalmente in Sicilia per fare i banchetti raccogliendo quasi 5000 firme. Fu importante il contributo di quattro persone che da Bologna (presumo anche da altre zone)  online aiutarono l’organizzazione in Sicilia a mandare via PEC le firme ai comuni dove erano domiciliati gli elettori, i comuni fornirono all’ultimo minuto i certificati elettorali, ritengo questo sostegno fornito da noi alla raccolta firme in Sicilia un dato veramente significativo.  Sono stati necessari un paio di ricorsi per la Val d’Aosta[5] e le isole ma alla fine riusciamo a presentare la lista nelle cinque circoscrizioni, con 100.000 firme in totale e la suspense fino all’ultimo[6]. Ora i candidati (si vedano i dettagli nel sito Pace Terra Dignità) si sono attivati con interventi pubblici nel corso della campagna elettorale. Personalmente non dò gran peso ai sondaggi ma siamo in crescita sopra il 2%. Un risultato che abbiamo raggiunto è di avere riaperto da sinistra una discussione seria e radicale su diversi temi ma principalmente sulla politica estera oggi dell’Unione Europea e dell’Italia, fondate a metà del secolo scorso su principi che ripudiano l’uso della violenza militare per risolvere i conflitti. Un detto inglese afferma che non si può fermare un’idea che nasce nel momento giusto, un’idea che esprime le aspirazioni di tanti italiani ed europei, un’idea che non si potrà imbavagliare.

(Cecilia Clementel)

[1] Gruppi afferenti alla c.d. lista Santoro, Pace Terra e Dignità: Associazione Pace, Bene Comune (Santoro), Diem25-Mera25 (Varoufakis), Il coraggio della Pace (Disarma), Movimento equità territoriale (MET,Pedicini), Ricostruire il futuro, Rifondazione Comunista. Se quest’ultima non avesse perso l’esenzione le firme non erano necessarie.

[2] Mi dicono che le nuove generazioni fanno riferimento a instagram e tic toc invece che a facebook e you tube.

[3] Fra le liste che hanno tentato l’impresa dei banchetti solo Alternativa Popolare (Stefano Baudecchi) è riuscita ad avere abbastanza firme per presentarsi nella sola circoscrizione Centro. Le altre liste che si sono presentate a sinistra del PD sono esenti.

[4] Accuse di antisemitismo sono ingiustificate, ove lo fossero dovrebbero essere affiancate da preoccupazione per l’islamofobia e gli attacchi ai palestinesi in USA.

[5] Un cavillo burocratico sulla certificazione delle schede, che però faceva saltare i 1500 necessari per la regione e di conseguenza la lista non avrebbe potuto presentarsi in tutta la circoscrizione nord-ovest, il 30% dei votanti!

[6] Roberto Musacchio: Europee 100.000 firme per PTD che correrà in tutte le circoscrizioni, in Left, 10 maggio 2024.

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.



Source link

La rete #adessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento, come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione italiana.
Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui