Come regalare soldi a fratelli o sorelle senza rischi fiscali

Nel contesto attuale, molte persone si trovano a voler supportare economicamente i propri familiari, ma spesso emergono dubbi riguardo le implicazioni fiscali di tali gesti. Un esempio potrebbe essere quello di una sorella che voglia fare un bonifico sul conto del fratello per sostenerlo in un momento di difficoltà economica, oppure quello di un fratello che desideri aiutare la sorella a estinguere un finanziamento per l’auto donandole una somma significativa di denaro. Questa situazione solleva questioni importanti riguardo la fiscalità delle donazioni a fratelli, che meritano di essere esaminate dettagliatamente.

Cerchiamo quindi di comprendere come fare regali di denaro tra fratelli e sorelle senza allertare il fisco e senza bisogno di atto notarile.

Legittimità della donazione e forma

In Italia, la donazione di denaro tra fratelli è perfettamente legale e viene regolamentata, come tutte le altre donazioni, dagli articoli 769, 782 e 783 del Codice civile. Tali norme stabiliscono le modalità attraverso le quali una donazione può essere effettuata validamente.

In linea generale, la donazione richiede l’atto notarile (e quindi anche il versamento dell’imposta di registro in misura fissa pari a 200 euro) solo se è di “non modico valore”. Quest’ultimo non è un parametro fisso: varia in relazione alle condizioni economiche del donante. Secondo infatti la giurisprudenza, si considera di “non modico valore” solo la donazione che, in base al tenore di vita del donante, non lo impoverisce in modo sostanziale. La presenza del notaio e di due testimoni ai fini della validità della stessa serve proprio per evitare che un atto del genere venga fatto con leggerezza, magari sotto la spinta di una momentanea generosità.

L’assenza dell’atto notarile rende la donazione nulla, sicché la somma non entra nella proprietà del donatario. Con la conseguenza che tanto il donante quanto i suoi parenti (ad esempio i successivi eredi) potranno sempre contestare il trasferimento del denaro o del bene regalato.

La tassazione delle donazioni tra fratelli e sorelle

Oltre alla legittimità formale (aspetto puramente civilistico), è essenziale considerare le implicazioni fiscali legate a tali trasferimenti di denaro.

Per quanto riguarda le donazioni tra fratelli, la legge prevede una specifica franchigia all’imposta di donazione. L’articolo 2, comma 48, del Decreto Legge 262/2006 prevede una soglia di esenzione: per donazioni fino a 100.000 euro non si deve pagare l’imposta sulle donazioni (resta dovuta, in caso di atto notarile, l’imposta di registro sull’atto stesso pari a 200 euro).

Solo l’importo che eccede i 100mila euro è soggetto a un’imposta del 6%. Ad esempio, se un fratello desidera donare 10.000 euro alla sorella, non sorgono obblighi fiscali, poiché l’importo è ben al di sotto della soglia stabilita.

Qualora invece la somma dovesse essere 120.000 euro, l’imposta corrisponderebbe al 6% di 20mila euro (l’eccedenza rispetto alla franchigia).

La donazione indiretta a fratelli e sorelle

Un discorso a parte bisogna fare quando la donazione viene fatta per uno specifico scopo: pagare una bolletta, la rata di un mutuo, la riparazione o la sostituzione dell’auto, estinguere un finanziamento, ecc. In questi casi, sia che l’importo venga versato direttamente al creditore/venditore che al fratello o sorella, si parla di donazione indiretta.

Secondo la giurisprudenza, in caso di donazioni indirette, ferma restando l’imposta sulla donazione se superiore a 100.000 euro, le parti non tenute a rispettare la forma dell’atto notarile e quindi non devono neanche versare l’imposta di registro. Sarà tuttavia bene indicare, nella causale, la destinazione della somma donata al beneficiario in modo da lasciare traccia della finalità dell’operazione.

Precauzioni per garantire trasparenza

In generale, anche per le donazioni dirette (quelle cioè non vincolate a uno specifico scopo), per garantire che l’operazione sia vista come un gesto lecito agli occhi dell’Agenzia delle Entrate, è fondamentale specificare nella causale del bonifico bancario che la somma trasferita è destinata a una “donazione“. Questo passaggio non è solo una formalità, ma serve a chiarire inequivocabilmente l’intento delle parti e a prevenire possibili equivoci durante eventuali controlli fiscali.

Immaginiamo che il fratello in questione decida di procedere con la donazione. Dovrebbe quindi effettuare un bonifico bancario, inserendo nella causale “Donazione per estinzione finanziamento auto” o una formulazione simile che chiarisca senza dubbi la natura dell’operazione.

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