In questo articolo spiegheremo se parleremo di agevolazioni e diritti previsti con un invalidità civile al 100% con e senza accompagnamento. L’indennità infatti, come vedremo, non è sempre concessa con una disabilità totale (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Perché ho ottenuto l’invalidità al 100% senza accompagnamento?

Se ti stai chiedendo perché ti è stata riconosciuta l’invalidità al 100% senza accompagnamento, devi sapere che la valutazione per l’invalidità e per l’accompagnamento viene fatta in maniera diversa.

L’invalidità civile, infatti, viene riconosciuta ha chi ha una capacità lavorativa ridotta a causa di una patologia o di una minorazione o malformazione.

L’accompagnamento, invece, è riconosciuto a chi non è autosufficiente, ovvero a chi non riesce a deambulare da solo o a compiere gli atti della vita quotidiana senza l’assistenza di qualcuno.

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Prima di entrare nel dettaglio di entrambe gli istituti, vediamo nella tabella sotto quali sono le differenze tra invalidità e accompagnamento:

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Invalidità Accompagnamento
Si ha diritto a prestazioni economiche e ad agevolazioni sanitarie e lavorative Si ottiene solo un aiuto economico (indennità di accompagnamento)
Per ottenere le prestazioni economiche, bisogna dimostrare di non superare un determinato limite reddituale. Se la prestazione è di natura previdenziale, l’importo dell’assegno mensile è ridotto in base al reddito da lavoro percepito Non è necessario dimostrare il reddito posseduto per ottenere l’indennità
In base alla percentuale di invalidità, vengono riconosciute le prestazioni economiche. Più alta è la percentuale, a più agevolazioni sanitarie e lavorative si ha diritto L’indennità di accompagnamento presuppone il riconoscimento di un’invalidità totale (100%). Per ottenere l’accompagnamento bisogna quindi essere riconosciuti totalmente inabili al lavoro (e non con capacità lavorativa ridotta), quindi incapaci di svolgere qualsiasi attività lavorativa o di attendere ai propri bisogni quotidiani
Invalidità al 100% senza accompagnamento: tabella con le differenze tra invalidità e indennità di accompagnamento

Andiamo a vedere nel dettaglio cosa si intende per invalidità, cosa per accompagnamento, e cosa è previsto per entrambe.

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Invalidità al 100% senza accompagnamento: cos’è l’invalidità civile

La Legge n. 118 del 30.03.1971 stabilisce che l’invalidità civile venga riconosciuta a tutte le persone che sono affette da malattie che compromettono la normale attività lavorativa e quindi la rendono incapace di svolgere le attività proprie dell’età.

Questo vale per chi è in età di lavoro, ovvero tra i 18 e i 65 anni. Se invece si tratta di minori (da 0 a 18 anni) o di persone con età superiore ai 65 anni e 7 mesi, l’invalidità viene riconosciuta quando si riscontrano difficoltà persistenti a svolgere compiti e funzioni propri dell’età.

In presenza di questa condizione riconosciuta, i minori hanno per esempio diritto all’indennità di frequenza.

Quali diritti ha un invalido civile

Chi viene riconosciuto invalido civile ha diritto ad agevolazioni proporzionate al grado di invalidità accertato da una Commissione Medica dell’ASL.

Il Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1992 ha infatti predisposto una tabella nella quale sono inserite tutte le patologie che danno diritto all’invalidità civile, specificandone nello stesso tempo la misura, cioè la percentuale che deve o può essere attribuita.

In alcuni casi, infatti, la percentuale è fissa, in altri la Commissione la valuterà tenendo conto dei valori minimi e massi attribuibili e presenti nelle tabelle.

Per farti un esempio: a chi soffre di epilessia con crisi molto frequenti, spetta un’invalidità al 100%.

Se, però, l’epilessia è caratterizzata da crisi più sporadiche, può dare diritto anche soltanto al 10 o al 40 per cento.

In maniera molto sintetica, possiamo dire che i diritti di una persona riconosciuta disabile sono i seguenti:

  • dal 51% di invalidità, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, possono richiedere annualmente un congedo per cure per trenta giorni, anche non consecutivi, su richiesta del medico curante ed autorizzazione dell’Asl;
  • dal 74% di invalidità, diritto all’assegno erogato dall’INPS di 333,33 euro mensili in presenza di redditi personali inferiori a 5.725,46 euro (valori 2024) per disoccupati. A 67 anni l’assegno si trasforma in assegno sociale. Possibilità di richiedere l’Ape Sociale, sussidio che accompagna fino al pensionamento anticipato o di vecchiaia;
  • con il 100% di invalidità, diritto alla pensione di inabilità erogata dall’INPS di 333,33 euro mensili in presenza di redditi personali inferiori a 19.461,12 euro (valori 2024). A 67 anni la pensione si trasforma in assegno sociale. La pensione di inabilità viene aumentata a massimo 735,05 euro mensili In presenza di redditi personali inferiori a 9.555,65 euro o cumulati con quelli del coniuge inferiori a 16.502,98 euro;
  • con il 100% di invalidità e con il riconoscimento dell’impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita propri dell’età, diritto all’indennità di accompagnamento pari a 531,76 euro mensili (sempre per il 2024) senza alcun limite di reddito, a condizione di non essere ricoverato in istituto con pagamento della retta a totale carico dello Stato (o di Ente pubblico).

Ricapitolando: con un’invalidità civile al 100% senza accompagnamento hai praticamente diritto a tutte le agevolazioni a partire dal 33% e fino al 100% di invalidità, a esclusione dell’indennità di accompagnamento.

Invalidità al 100% senza accompagnamento. Nella foto: 100%

Cos’è l’indennità di accompagnamento?

Abbiamo visto a cosa hai diritto con un’invalidità al 100% senza accompagnamento. Ma in cosa consiste esattamente quello che comunemente viene anche chiamato “accompagno”?

Per ottenere l’indennità di accompagnamento, è necessario innanzitutto che ti sia stata riconosciuta l’invalidità civile.

Quindi: l’accompagnamento presuppone comunque il riconoscimento dell’invalidità civile. Tuttavia, l’accompagnamento è un istituto autonomo, nel senso che, anche se strettamente collegato all’invalidità, il suo scopo è diverso da quello dell’invalidità civile.

In questo caso, infatti, si tratta di ottenere esclusivamente una prestazione economica, che sia di supporto alla persona affetta da grave patologia, al di là del reddito che percepisce. Tuttavia, l’accompagnamento può essere percepito assieme a una pensione di invalidità.

Secondo la Legge n. 18 del 11.02.1980, la persona invalida al 100%, incapace di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o con necessità di assistenza continua, oppure che non sia in grado di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita, ha diritto anche all’indennità di accompagnamento, a prescindere, come abbiamo detto, dal reddito che percepisce.

A chi spetta l’indennità di accompagnamento

In base a quanto abbiamo appena detto, quindi, l’indennità di accompagnamento spetta a chi:

  • ha un’invalidità totale (100%) ed è riconosciuto quindi totalmente inabile al lavoro;
  • non è in grado di compiere gli atti normali della vita quotidiana senza assistenza;
  • è incapace di deambulare (camminare) senza il supporto di qualcuno.

Anche i minori di 18 anni possono ottenere l’indennità di accompagnamento, purché si trovano in una delle condizioni appena elencate.

L’indennità di accompagnamento consiste nell’erogazione di una somma mensile (531,76 euro per il 2024), che non fa reddito e non è pignorabile.

Quindi, in sintesi: se sei riconosciuto invalido civile totale, hai diritto a prestazioni economiche e ad agevolazioni sanitarie e fiscali.

Tuttavia, se superi i limiti di reddito imposti per legge, se si tratta di una prestazione assistenziale, non potrai ottenerla. Se si tratta di una prestazione previdenziale (come ad esempio l’Assegno ordinario di invalidità), l’importo dell’assegno verrà ridotto in base al reddito posseduto.

L’indennità di accompagnamento, invece, viene riconosciuta solo con l’invalidità totale, ma dà diritto soltanto a un assegno mensile e non ad altri tipi di agevolazioni. Tuttavia, in questo caso, l’assegno viene garantito senza tenere conto del reddito percepito.

FAQ sull’invalidità civile al 100% senza accompagnamento

Cosa posso fare se non mi viene riconosciuta l’invalidità al 100%?

Se non ti viene riconosciuta l’invalidità al 100%, è importante non demordere e prendere le opportune misure per far valere i tuoi diritti. Ecco alcune azioni che puoi intraprendere:

  • Richiedi una rivalutazione: se ritieni che la tua condizione sia stata valutata in modo errato, puoi presentare una richiesta di rivalutazione presso l’ente competente. Assicurati di fornire documentazione medica dettagliata e, se necessario, consulta un medico specialista per ottenere un parere aggiuntivo.
  • Ricorri al giudice: se la rivalutazione non produce i risultati sperati, puoi considerare di presentare un ricorso per invalidità. In questo caso, è consigliabile farsi assistere da un avvocato esperto in materia di invalidità, che potrà guidarti nel processo legale.

Ricorda che ogni caso è unico e le azioni da intraprendere potrebbero variare in base alle circostanze personali. È sempre consigliabile consultare un professionista esperto in materia per ottenere consigli specifici.

Con un’invalidità al 100% ho diritto a tutele in ambito lavorativo?

Sì, avere un’invalidità al 100% ti dà diritto a diverse tutele in ambito lavorativo. Ecco alcune delle principali:

  • Diritto alla non discriminazione: in base alla legge, i datori di lavoro non possono discriminare le persone con disabilità. Ciò significa che non possono rifiutarti un’opportunità lavorativa a causa della tua condizione, a meno che la disabilità renda effettivamente impossibile svolgere le mansioni richieste.
  • Benefici fiscali e previdenziali: in alcuni casi, potresti avere diritto a benefici fiscali o previdenziali, come esenzioni o riduzioni di imposte o contributi previdenziali. Verifica con le autorità competenti quali agevolazioni sono disponibili per te.

Posso lavorare con un’invalidità al 100%?

Assolutamente sì, è possibile lavorare anche con un’invalidità al 100%. L’invalidità non dovrebbe essere un ostacolo alla tua partecipazione al mondo del lavoro, quindi anche le persone invalide civili totali e con accompagnamento possono lavorare.

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