Stimolati dall’iniziativa di Motore Italia, abbiamo fatto quattro chiacchiere con alcuni manager di importanti aziende del Piemonte per conoscere la relazione tra imprese, territorio e managerialità. Ecco cosa ci hanno raccontato Domenico Brosio, cfo Gruppo Armando Testa; Stefano Curti, vice president finance & operation MDx International ELITech; Massimo Mana, ad Unifarma Distribuzione; Giovanni Rubino, direttore personale, organizzazione e digital campus Csi Piemonte

Qual è la situazione attuale della vostra azienda a livello di risultati e strategie?

Brosio «Nonostante il mercato degli ultimi anni complicato, i risultati registrati dal Gruppo Armando Testa e che ci aspettiamo per il futuro sono buoni. Questo grazie soprattutto agli sforzi e agli investimenti intrapresi: qualità delle risorse, formazione di nuove professionalità, ricerca di partner di spessore».

Curti «In ELITech il progresso è continuo: sviluppiamo soluzioni sempre più innovative in termini di approccio terapeutico e diagnostico, esplorando una fascia di mercato tecnologicamente avanzata. La nostra crescita è stata del 24% – più del doppio del mercato – reinvestendo oltre il 20% del fatturato in attività di ricerca e sviluppo».

Mana «Pur in una situazione congiunturale difficile, Unifarma chiude il bilancio 2023 mantenendo un risultato in linea con la sua storia e un utile più che sufficiente per garantire agli oltre 1.100 soci proprietari della holding i dividendi attesi».

Rubino «Dal 2018 Csi Piemonte è in costante crescita, anche per effetto dei progetti finanziati da fondi Pnrr, e quindi per il suo ruolo di strumento della pubblica amministrazione per il conseguimento degli obiettivi legati alla trasformazione digitale»

Su cosa state puntando di più per competere e crescere? E quali sono le principali sfide e prospettive?

Brosio «Stiamo investendo molto nello sviluppo delle nuove tecnologie, come l’IA; in questo la sfida principale è fornire ai clienti un’offerta sempre più ampia e innovativa, guidando il percorso di trasformazione digitale. La sfida nella sfida è saper abbracciare il futuro della comunicazione mantenendo un forte legame con quella comunicazione tradizionale».

Curti «Puntiamo all’innovazione: lavoriamo a tecnologie sindromiche per rispondere a una patologia piuttosto che a un singolo patogeno e allo sviluppo di soluzioni diagnostiche avanzate e versatili per ogni tipo di laboratorio. Vogliamo aumentare la nostra presenza in Europa, rafforzarla in Centro-Sud America, nell’area del Golfo ed espanderla in Africa».

Mana «L’azienda fa del servizio il suo punto di forza. Per questo, con la cooperativa Farmauniti e con Fct (proprietaria delle farmacie comunali di Torino) ha costituito Uninetfarma, una rete di impresa che ha permesso di aumentare la competitività e la fedeltà dei clienti».

Rubino «Lavoriamo molto con i vari ambiti della pubblica amministrazione locale, a cui forniamo sia infrastrutture sia applicativi. Recentemente abbiamo sviluppato una piattaforma cloud e siamo all’avanguardia nello studio e nelle implementazioni di soluzioni IA volte al miglioramento della produttività del lavoro».

Qual è il ruolo dei manager e del management, anche nel rapporto con l’imprenditore, per far crescere e competere la vostra azienda oggi?

Brosio «Il manager è sempre più un partner dell’imprenditore: deve avere chiari obiettivi e strategie aziendali, andamenti di mercato, conoscenza dei competitor e nuove opportunità, così da poter essere un valore aggiunto, oltre che una persona di fiducia».

Curti «Il ruolo dei manager e del management è cruciale per affrontare le fasi di crescita e transizione aziendale. Leadership, competenze scientifiche di altissimo livello, passione e propensione all’innovazione sono stati gli ingredienti base dei nostri investimenti strategici».

Mana «L’azienda è composta da un consiglio di amministrazione di farmacisti, un board di farmacisti e giovani manager; la perfetta sinergia nel rispetto dei ruoli ci permette di gestire al meglio un business complesso come il nostro».

Rubino «Il management è cruciale e riguarda innanzitutto lo sviluppo della cultura e dell’organizzazione aziendale; nella pubblica amministrazione, poi, è fondamentale per i percorsi di trasformazione digitale».

Che rapporto avete, come azienda e manager, con il territorio? Quali i pro e i contro?

Brosio «Siamo molto legati all’Italia: la nostra azienda ha contribuito alla crescita di numerosi brand guidati da imprenditori lungimiranti che sono stati e rappresentano tuttora il tessuto imprenditoriale del Paese. A un livello più locale, la sede principale del Gruppo è a Torino, dove ha mantenuto il legame con il territorio delle sue origini e la società è parte integrante di realtà e associazioni di categoria per favorire sviluppo e relazioni territoriali».

Curti «Da realtà locale, oggi siamo un’azienda internazionale; abbiamo però mantenuto la sede a Torino dove, oltre all’headquarter centrale, si trovano anche tutte le altre aree: ricerca e sviluppo, produzione, amministrazione, vendite e marketing».

Mana «La profonda conoscenza dei bisogni dei clienti e la vicinanza dei nostri sette magazzini alle farmacie servite sono frutto di un rapporto solido con il territorio costruito negli anni e alla base della nostra leadership».

Rubino «È addirittura statutario: i nostri soci fondatori sono la Regione Piemonte e gli atenei piemontesi, cui si sono aggiunti 140 enti pubblici; tra i pro c’è sicuramente il fatto che le persone sono attratte dalla possibilità di lavorare per lo sviluppo del territorio e per il miglioramento del rapporto pa-cittadino, ma lavorando in un contesto privatistico attento alla valorizzazione del merito, allo sviluppo delle competenze e del benessere organizzativo».

Guardando al futuro, cosa serve al vostro territorio per crescere?

Brosio «Riteniamo che sia fondamentale mantenere stimoli e supporti agli investimenti del Paese, e nel Paese, affinché l’imprenditoria italiana possa mantenere la qualità che le viene riconosciuta in tutto il mondo».

Curti «Educazione e formazione, senza dubbio. Le figure professionali che afferiscono al nostro mondo hanno una formazione universitaria molto varia; per questo da alcuni anni abbiamo attivato una collaborazione estremamente proficua con alcune università e scuole della nostra città».

Mana «Ragionando sul nostro settore, cioè la sanità, riteniamo che debba mettere sempre più al centro il cittadino; i servizi, inoltre, devono essere sempre più portati in periferia e non centralizzati».

Rubino «Il Piemonte ha bisogno di un riorientamento di tipo culturale e di un cambiamento del tessuto produttivo in relazione alla progressiva diminuzione del peso dell’automotive: oggi è ancora troppo frammentato e va ripensato in un’ottica di sistema».

Quale rapporto e contributo avete e vi aspettate da Manageritalia per far crescere l’economia e il Paese?

Brosio «È molto importante la formazione per i talenti e per i manager, ad esempio sui filoni tecnologici e digitali, messa a disposizione da Manageritalia anche con Cfmt».

Curti «Abbiamo instaurato un ottimo rapporto con Manageritalia nel corso degli anni attraverso diverse iniziative, in primis il supporto e contributo all’orientamento scolastico volto ad accorciare le distanze tra mondo aziendale e accademico».

Mana «Il manager è il motore dell’azienda. Ci aspettiamo dunque che Manageritalia sia capace di trasferire le competenze tecniche, organizzative e qualitative utili a valorizzare il ruolo dei manager stessi».

Rubino «Le iniziative di Manageritalia possono contribuire alla diffusione della cultura di sistema e di ricerca di sinergie di cui l’Italia ha grande bisogno. Un ulteriore ruolo positivo può averlo nel promuovere il lavoro femminile e l’integrazione tra le generazioni».

Il prossimo appuntamento di Motore Italia si terrà il 16 maggio dalle 16 alle 19:30 nel Veneto (Vicenza, Palazzo Repeta, con diretta online) e coinvolgerà Manageritalia Veneto (vedi qui). Registrati qui.

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