È in arrivo per il comparto delle macchine agricole un’iniezione di risorse dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Su proposta del ministro dell’agricoltura, la Conferenza Stato Regioni ha approvato il decreto ministeriale riguardante la ripartizione tra regioni e province autonome dei 500 milioni di euro del Pnrr destinati all’innovazione nella meccanizzazione del settore agricolo e alimentare.

400 milioni per il rinnovo del parco macchine

Prima di illustrare le novità introdotte dal decreto, ora alla firma del ministro Lollobrigida, ricordiamo che il Pnrr prevede 5 misure riguardanti l’agricoltura:

Sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo;
Parco Agrisolare;
Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare;
Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche;
Contratti di filiera e di distretto.
La misura Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare (missione 2, componente 1, investimento 2.3) è quella con la minore dotazione finanziaria. Sul piatto ci sono 500 milioni di euro, di cui 400 milioni dedicati allo svecchiamento dei mezzi agricoli e 100 milioni indirizzati all’ammodernamento dei frantoi oleari.

Secondo quanto riportato sul sito del Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste), i 400 milioni devono sostenere investimenti per il rinnovo del parco macchine che permettano l’adozione di tecniche di precision farming e l’uso di tecnologie di agricoltura 4.0. L’obiettivo è ridurre le emissioni inquinanti, l’impiego di agrofarmaci e i consumi di acqua nei campi.

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Fondi Pnrr, quali beneficiari?
Il decreto appena approvato individua nel Masaf l’amministratore centrale degli interventi Pnrr. Il ministero supporta le regioni e province autonome che rimangono i soggetti attuatori dei bandi per l’allocazione delle risorse.

 

Beneficiari degli aiuti sono le aziende agricole e le imprese agroindustriali titolari di frantoi oleari, mentre sono escluse quelle che hanno beneficiato di aiuti illegittimi da parte dell’Ue e che sono in difficoltà economica (definite nella sezione 2.2, punto 26 degli Orientamenti Ue per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014-2020).

 

I sostegni alle aziende sono concessi nella forma di contributi in conto capitale fino al 40% o al 50% dei costi di investimento. L’aliquota varia a seconda delle regioni. In ogni caso, è da evitare il doppio finanziamento di un progetto.

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Un po’ per uno, ma al Mezzogiorno di più

La tabella dell’allegato 1 al decreto ministeriale riporta le risorse assegnate a ogni regione e provincia autonoma sia per il fondo destinato alla meccanizzazione agricola che per quello dedicato ai frantoi.

 

Come previsto dall’articolo 2, comma 6 bis del decreto-legge 77/2021, convertito in legge n. 108/2021, almeno il 40% dei fondi della misura è destinato alle regioni del Mezzogiorno. Le dotazioni maggiori vanno alla Puglia (più di 47 milioni), alla Sicilia (oltre 44 milioni) e alla Sardegna (più di 30 milioni).

È possibile la riassegnazione delle risorse non utilizzate. Quindi dopo che le regioni e province autonome avranno comunicato al ministero gli importi complessivi delle richieste di contributo ricevute, in caso di mancato esaurimento dei fondi, ci sarà una ridistribuzione delle somme rimanenti. Il criterio sarà proporzionale ai soggetti attuatori che devono finanziare ulteriori progetti in graduatoria.

SCADENZE

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura a sportello (in ordine cronologico di presentazione)

Prossimo sportello atteso per i primi mesi del 2024

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